I link rotti sono una vera e propria piaga per qualsiasi sito web, perché influiscono negativamente non solo sull’esperienza di navigazione degli utenti, ma anche sulla reputazione e la performance del sito stesso.
Quando un utente clicca su un link e viene reindirizzato a una pagina di errore 404, non solo si sente frustrato, ma è anche molto probabile che decida di abbandonare il sito. Corriamo subito ai ripari!
Un link rotto non solo interrompe il flusso di navigazione, ma può anche far percepire il sito come poco curato o non aggiornato.
In un web pieno di competitor, un’esperienza utente negativa può far perdere preziosi visitatori e clienti. È per questo motivo che la gestione dei link rotti dovrebbe essere una priorità per chiunque gestisca un sito web, grande o piccolo che sia.
I broken link, infatti, non mostrano i contenuti che gli utenti si aspettano di vedere, generando confusione e frustrazione.
Ergo: se l’utente non trova esattamente ciò che sta cercando, abbandona il sito.
Cosa sono i link rotti
Per comprendere appieno cosa siano i link rotti, o broken link che dir si voglia, è necessario prima capire cosa sono i link. Se lo sai già, skip!
I link (o collegamenti ipertestuali) sono elementi fondamentali della struttura del web. Essi permettono di navigare agevolmente tra le diverse pagine di un sito o di passare da un sito all’altro con un semplice click, senza dover inserire manualmente gli indirizzi web nella barra del browser.
I link sono composti da due elementi principali: il testo visibile, noto come anchor text, che è ciò che l’utente vede e clicca, e l’indirizzo web (URL) a cui il link punta. Quando un link funziona correttamente, cliccandoci sopra, l’utente viene reindirizzato alla pagina o alla risorsa specificata dall’URL.
Vediamo invece cos’è un link rotto:
Un link rotto è un collegamento che non riesce più a portare l’utente alla pagina o alla risorsa prevista. Questo accade perché la pagina potrebbe essere stata rimossa, l’URL potrebbe essere stato modificato o, in alcuni casi, la risorsa potrebbe non essere mai stata disponibile.
Il risultato è che, invece di visualizzare il contenuto desiderato, l’utente viene accolto calorosamente da un messaggio di errore 404, il che indica che la pagina non è stata trovata.
Esempio link rotto: clicca qui e scopri dove andrai a finire!
Perché il tuo sito ha link rotti?
Esistono vari motivi per cui alcuni link presenti negli articoli o pagine del tuo sito non funzionano più e mostrano un messaggio di errore.
Quale di questo errore ti sembra familiare?
Identifica il motivo per cui i link sono rotti:
- Hai eliminato la pagina e hai dimenticato di impostare un redirect 301 o non è più funzionante
- Hai modificato l’URL della pagina e hai dimenticato di modificare anche i link sparsi sul sito
- Hai scritto l’url in maniera errata: prova a fare un copia e incolla la prossima volta!
- La pagina è “Privata“, ciò significa che puoi vederla solo tu e chi ha accesso al pannello
- Hai spostato il sito o cambiato dominio, hai pure fatto un search e replace degli URL nel database, ma qualcosa pare esser andato storto (avevi fatto un backup?)
Avere uno o più broken links all’interno del sito compromette la navigazione, penalizza la SEO e danneggia l’user experience. Ma vediamolo nello specifico.
Link rotti da pagine esterne
Quando pensiamo ai link non funzionanti, spesso la nostra attenzione si concentra sui link interni al sito, come quelli presenti negli articoli o nei pulsanti di navigazione.
In realtà, è importante ricordare anche l’esistenza dei link esterni, conosciuti agli addetti ai lavori come backlink, ovvero quei collegamenti che provengono da altri siti web e puntano verso il nostro.
Anche se spesso non abbiamo il controllo diretto, i backlink sono un fattore ancor oggi importante nell’ottimizzazione SEO del nostro sito.
Ricevere un backlink da un sito autorevole può avere un impatto molto positivo, poiché non solo può aumentare il traffico verso la pagina specifica che viene linkata, ma può anche rafforzare l’intera reputazione del nostro sito agli occhi dei motori di ricerca (leggasi Google).
Ma come accade per i link interni, anche i backlink possono diventare problematici se sono rotti.
Cosa fare se scopriamo dei link rotti provenienti da siti esterni?
- Contatta il proprietario del sito e chiedi di aggiornare l’URL del link per puntare verso una pagina esistente e rilevante del tuo sito. Se necessario, puoi anche suggerire di modificare l’anchor text, ovvero il testo cliccabile del link, per renderlo più coerente con il contenuto della pagina di destinazione.
- Effettua un redirect 301: se non riesci a far correggere il link esterno, puoi gestire il problema direttamente sul tuo sito. Implementando un redirect 301, puoi reindirizzare il traffico proveniente da quel link rotto verso una pagina esistente che tratta un argomento simile.
Come i link rotti influiscono negativamente
Ti è mai capitato di entrare su un sito web, leggere un articolo interessante e cliccare su un link di approfondimento, e poi ritrovarti catapultato in una pagina di errore come questa nello screenshot?
A me sì, più e più volte.
Spesso, la causa è riconducibile a una risorsa vecchia e ormai non più disponibile, che l’autore del sito ha dimenticato di rimuovere o aggiornare. Altre volte, l’errore è semplicemente dovuto a un copia-incolla andato male, magari riscritto manualmente senza troppa attenzione.
Il problema è che questi link errati portano a una serie di frustrazioni e problematiche per gli utenti e, allo stesso tempo, diventano penalizzanti da parte dei motori di ricerca che tentano di scannerizzare le pagine e si trovano a sbattere il muso contro un muro di cemento.
Ecco come i link rotti stanno rovinando il tuo sito:
I link rotti rovinano l’esperienza utente (UX)
La famosa user experience. I link rotti creano frustrazione negli utenti, interrompendo la navigazione e causando una percezione negativa del sito. Gli utenti potrebbero abbandonare il sito immediatamente perché si sono rotti le scatole delle tue disattenzioni; “Meglio andare da un’altra parte“.
In che modo i “broken links” influiscono sulla SEO
I motori di ricerca penalizzano i siti con molti link rotti, riducendo il posizionamento nelle SERP (Search Engine Results Pages). I link rotti segnalano ai crawler una scarsa manutenzione del sito, influenzando negativamente la visibilità online. In pratica, i link rotti stanno dicendo a Google “Hei, questa pagina non esiste”. E se continuerà a ripeterglierlo ancora una volta, Google inizierà a farsi due conti…
Perché i link interrotti diminuiscono le conversioni
La presenza di link rotti può diminuire il tasso di conversione, poiché gli utenti, trovandosi di fronte a pagine di errori, possono abbandonare il sito prima di completare il processo di acquisto o iscrizioni alla tua lista di contatto. In poche parole, se il link verso una risorsa non è funzionante, stai praticamente buttando nel fuoco tutto il lavoro che hai fatto. Testa sempre e più volte tutti i link.
Ricerca di link rotti: strumenti e plugin suggeriti
Se ti è venuto lo spauracchio pensando alla grande quantità di contenuti presenti sul tuo sito da analizzare, don’t worry, be happy, perché ho io la soluzione per te.
In realtà, per individuare i link rotti presenti sul tuo sito web, esistono diversi tools, plugin e software. Come sempre, ti elenco solo gli strumenti che utilizzo personalmente o che ho usato in passato e di cui sono certa del loro funzionamento.
- Broken Link Checker: è il plugin onnipotente che si occupa di tutto, ovvero di andare a caccia dei link rotti, smistandoli in “non validi, avvisi, reindirizzamenti”. Non solo ti notifica ogni volta che trova un link rotto, ma ti dice anche in quali pagine trovarlo. Finito qui? No, perché con un click puoi fixare l’url del link senza aprire la pagina in cui è presente.
- SeoZoom: la piattaforma made in Italy che di base suggerisco per analizzare un sito web e fare una keyword research approfondita, grazie ai super poteri del suo spider, ci restituisce tutti gli errori possibili e inammaginabili, tra cui appunto i link rotti.
- Screaming Frog: volendo andare a scomodare un software che richiede l’installazione sul nostro PC, questo è il must della situazione. Analizza le pagine del sito e indica quali di queste generano un errore. Se abbiamo un errore 404, è fatta, è un link rotto.
- Redirection: oltre alla funzione principale di reindirizzamenti, questo plugin registra tutte le pagine che hanno generato un errore 404. Utilizziamolo per fare un controllo dei link errati.
Come gestire i link rotti
Una volta che abbiamo individuato, manualmente o automaticamente, la presenza di link che portano a pagine di errore, è importante fixare.
Come?
- Search & replace: nel caso in cui ci siano tanti link rotti che presentano lo stesso url, possiamo fare un search & replace sul database, andando a sostituire/modificare l’url del link. Questa attività si può fare sia lanciando una query nel DB (ma se sai come fare, sarai probabilmente un programmatore) oppure tramite l’installazione di un plugin WordPress. Attenzione perché questa funzionalità potrebbe rompere il sito, per cui il backup è obbligatorio!
- Se utilizzi il plugin Broken Link Checker, che ho menzionato prima tra gli strumenti da usare per trovare i broken link, hai accesso a una tabella semplicissima in cui poter modificare gli url dei link rotti. Addirittura puoi anche scollegarli dall’anchor text.
- Effettua un redirect 301: nel caso in cui questi link portino a pagine non più esistenti o che sono state spostate in altri lidi, crea una regola di redirect. Anche qui ci viene in aiuto dei tanti plugin da installare su WordPress oppure il file .htaccess se ne hai dimestichezza.
- Scollega il link rotto: potrebbe capitare che la pagina collegata non sia più disponibile e non abbiamo alcuna intenzione di ripristinarla e soprattutto non c’è nessun altro contenuto che tratta un argomento simile. In questo caso, lasciamo morire quella pagina in uno stato di errore 404 e scolleghiamo semplicemente il link. Pace.
Mantenere aggiornato il sito e i link
Per evitare che il sito faccia letteralmente fuggire via quei pochi utenti che ti sono rimasti, assicurati di mantenere il sito in sicurezza e di revisionarlo periodicamente.
Ogni quanto fare un’analisi del sito?
Almeno ogni 6 mesi. In questo lasso di tempo potrebbero cambiare molte cose, specialmente se pubblichi nuovi contenuti assiduamente.
Durante l’analisi verifica che i link presenti nelle pagine e nel menu siano ancora validi e funzionanti, e soprattutto, già che ci sei, dai una revisionata alla linking interna, che male non fa.
Il check dei link rotti è soltanto una delle innumerevoli attività di analisi da fare periodicamente sul sito, al fine di scongiurare errori, fughe di utenti e risultati che non arrivano. Per un’analisi dettagliata del tuo sito, sia tecnica che umana, puoi accedere al mio servizio Website Audit.