Qualche mese fa ho analizzato un sito web, dovendo far fronte ad un problema di indicizzazione su Google.
Il sito in questione conteneva alcune vecchie pagine correttamente indicizzate, ma ogni volta che veniva pubblicato un nuovo articolo, questo veniva raramente aggiunto all’indice di Google, se non in tempi biblici.
Questo case study potrebbe interessarti se ti trovi in una o più delle seguenti situazioni:
- hai già dei contenuti indicizzati
- i nuovi articoli (o pagine) non vengono indicizzati
- hai provato ad aggiungere i nuovi URL tramite la Search Console
- i contenuti vengono indicizzati solo dopo alcune settimane o mesi
Se hai un problema di indicizzazione sui motori di ricerca, continua a leggere per scoprire come ho risolto.
La situazione è molto diversa se il sito non appare affatto su Google, neanche per la pagina iniziale. In questo caso potrebbe esserci un blocco, come ad esempio il meta tag “noindex” o il “disallow” nel file “robots.txt”, che impedisce agli spider di accedere al sito.
Indicizzazione VS posizionamento
Prima di iniziare però faccio un piccolo disclaimer.
Il caso studio che ti presenterò riguarda l’indicizzazione e non il posizionamento, due aspetti completamente differenti.
- Tutto comincia dal crawling, fase in cui i crawler scansionano le pagine del tuo sito web.
- Se lo scansionamento avviene senza problemi e non ci sono errori, le pagine possono essere inserite nell’indice di Google.
- Il posizionamento su Google, invece, riguarda la posizione in cui una pagina appare nei risultati di ricerca. Questo dipende da diversi fattori, come la rilevanza dei contenuti, l’autorevolezza e la popolarità del sito web, e la struttura del sito stesso.
Prima di pensare al posizionamento nei primi risultati di ricerca, bisogna capire perché ci sono delle pagine che Google non sta indicizzando.
Perché Google non indicizza le pagine
Tornando al mio caso studio, dopo un’attenta analisi del sito web, ho notato che i nuovi articoli, anche se ottimizzati per i motori di ricerca, non venivano inseriti nell’indice di Google.
Per verificare se una pagina del tuo sito è stata indicizzata, puoi utilizzare due diverse metodologie:
- La prima consiste nel fare una semplice ricerca nella barra di Google, digitando qualcosa come “site:nomesito.com parola chiave” oppure utilizzando il comando “info:https://nomesito.com/url-articolo”.
- Secondariamente, puoi accedere alla Search Console di Google e cliccare sulla voce “Pagine” presente nel menu di sinistra. In questa sezione, potrai verificare quali pagine sono state indicizzate e quante sono state escluse dall’indice.

Quali sono i motivi per cui Google potrebbe decidere di escludere le pagine di un sito dall’indicizzazione? Esaminiamo le cause più frequenti.
- Accessibilità: il sito presenta dei problemi tecnici come errori 404, link rotti, redirect non corretti.
- Contenuti duplicati: le pagine contengono dei contenuti duplicati oppure concorrono con una keyword molto simile ad altre pagine già indicizzate da Google.
- Navigazione: il menu o la navigazione in generale del sito è poco chiara.
- Velocità del sito: il sito è lento o ha problemi di caricamento delle pagine
- Contenuti di bassa qualità: le pagine hanno contenuti poco rilevanti ai fini della ricerca e/o di bassa qualità
- Backlink: hai ottenuto dei backlink di dubbia qualità o tentato di manipolare la SERP.
Questi sono i motivi tecnici che potrebbero influire sulla corretta indicizzazione.
Vediamo ora degli esempi specifici in cui il sito intero è già stato indicizzato, ma i nuovi articoli non vengono inseriti nell’indice anche dopo diverse settimane.
- Il sito ha smesso di pubblicare articoli per un lungo periodo di tempo, quindi occorre dare il tempo a Google di comprendere che da ora in poi il sito pubblicherà regolarmente.
- Il sito ha cambiato argomenti o introdotto argomenti che non sono correlati a quelli trattati in precedenza. In questo caso, è importante trovare un modo per creare una connessione tra i nuovi argomenti e quelli precedenti.
- Le pagine (o addirittura l’intero sito) sono bloccate dal tag noindex o dal file robots.txt. In questo caso, è necessario rimuovere le restrizioni per consentire a Google di indicizzare il sito correttamente.
Il primo caso è esattamente il problema che ho ipotizzato per il sito web su cui ho effettuato l’analisi.
Nel sito web che ho analizzato, ho ipotizzato che il primo motivo per cui i nuovi articoli non venivano indicizzati fosse il fatto che trattassero un argomento del tutto distante da quelli precedenti, senza alcun collegamento tra di loro.
Immagina di essere espertə di un certo argomento, come se Google ti conoscesse come tale, e di improvviso inizi a parlare di qualcosa di completamente diverso.
Se anche tu ti ritrovi in questa condizione, poniti alcune domande:
- La nuova tematica è rilevante per la mia attività?
- In che modo può aiutarmi a raggiungere i miei obiettivi e vendere il mio servizio?
- In che modo posso collegarla alle vecchie tematiche?
Il mio consiglio è di creare un piano editoriale che si concentri sulla tematica principale, quella che ti aiuta a raggiungere il tuo cliente ideale.
Successivamente, nel caso in cui la nuova tematica abbia effettivamente un senso di esistere e possa portare un valore aggiunto alla tua attività, cerca di trovare un nesso logico con l’argomento principale.
Esempio
Sei una psicologa e parli principalmente di salute mentale, un possibile argomento correlato potrebbe essere la mindfulness. Scrivi un articolo su come la pratica della mindfulness possa aiutare a gestire l’ansia e lo stress.
Come indicizzare un articolo su Google
Prendiamo l’esempio del mio caso studio, in cui c’era già un sito web con diverse pagine indicizzate e posizionate su Google, ma le nuove pagine non venivano indicizzate.
Quali sono stati i primi approcci che ho adottato per far indicizzare le nuove pagine su Google?
- Il primo passo è stato inviare gli URL delle nuove pagine utilizzando lo strumento “Controllo URL” nella Search Console
- Dato che il primo punto non ha dato i risultati sperati, ho utilizzato il plugin Instant Indexing di Rank Math che consente di comunicare i nuovi aggiornamenti a Google tramite API.
- Per accelerare l’indicizzazione, ho attivato la sezione “Ultimi articoli” nella homepage e nella sidebar del blog. Inoltre, ho lavorato sulla linking interna, creando collegamenti verso i nuovi articoli.
Dopo un lungo periodo di tempo, l’indicizzazione degli articoli è ripartita a pieno ritmo e le nuove pagine sono state aggiunte all’indice di Google in pochi giorni.
È bastato segnalare i nuovi contenuti a Google e ottimizzare la linking interna?
No, ho dovuto fare altri interventi per ottimizzare il sito web per i motori di ricerca. Innanzitutto, ho assicurato che i nuovi contenuti fossero correlati e collegati a quelli pubblicati in precedenza, poi ho migliorato le prestazioni del sito.
I tempi di indicizzazione di Google
Analizzando diversi siti web, in particolare blog che pubblicano o hanno ripreso a pubblicare costantemente, ho potuto verificare che i tempi di indicizzazione variano molto. Per darti esempi più chiari:
- Un blog con un piano editoriale ben preciso che pubblica costantemente ogni settimana da tanti anni, Google indicizza i nuovi articoli in poco tempo, anche dopo qualche ora.
- Un sito web che pubblica nuovi contenuti una volta al mese e che pubblica articoli estremamente correlati (e linkati) agli articoli già pubblicati, viene indicizzato entro un paio di giorni.
- Un blog che non pubblica più articoli da alcuni mesi ha bisogno di riprendere la marcia e potrebbero volerci alcuni giorni o settimane prima che il nuovo contenuto venga preso in considerazione ed inserito nell’indice dei motori di ricerca.
Quando si tratta di ottimizzazione SEO, i tempi non sono mai brevi. Per ottenere dei risultati possono volerci settimane o mesi. L’importante è esserne consapevoli e lavorare sin da subito per raccoglierne i frutti in futuro.