La SEO è una disciplina che aiuta i siti web ad essere trovati sui motori di ricerca, Google in primis. L’acronimo SEO significa Search Engine Optimization e la utilizziamo per ottimizzare un sito web affinché questo possa ottenere le migliori posizioni nei risultati dei motori di ricerca.
Ho voluto scrivere questa mini guida sulla SEO perché trovo che, durante la creazione di un sito web, sia importante approfondire l’argomento. Spesso, negli articoli che scrivo, includo termini ed informazioni relative all’ottimizzazione per i motori di ricerca, per cui avevo bisogno di dare ai miei lettori un articolo di approfondimento sulla SEO.
In questa guida voglio parlare del motivo per cui è importante ottimizzare un sito web per i motori di ricerca, di quali strumenti utilizzare, quali attività sono consigliate e quali invece evitare del tutto. Scriverò anche un piccolo “Wiki” con le parole/strumenti/acronimi più utilizzati in ambito SEO.
SEO o Ads?
Quando apri un business online hai due modi per ricevere traffico interessato al tuo contenuto: campagne pubblicitarie o motori di ricerca.
Nel caso delle campagne pubblicitarie puoi far conoscere i tuoi servizi o prodotti (ed indurre l’utente a compiere un’azione) in diversi modi tramite piattaforme come Google Ads e Facebook Ads. Grazie alle campagne pubblicitarie hai la possibilità di ricevere subito traffico profilato ed interessato ad i tuoi servizi.
Le campagne pubblicitarie consistono nel pubblicare degli annunci o dei post (dipende dalla piattaforma che decidi di utilizzare) andando ad intercettare un pubblico con interessi specifici od appartenenti ad un target specifico.
Nel caso invece dei motori di ricerca, con la SEO punterai a posizionare ed a far apparire nelle prime posizioni le pagine del tuo sito internet attraverso delle parole chiave.
Per far apparire le pagine di un sito nei risultati della prima pagina di Google, potrebbero volerci mesi.
In pratica se hai bisogno di risultati immediati, veicolerai il traffico tramite le campagne pubblicitarie (Ads). Se invece vuoi del traffico gratuito ed organico, allora avrai pazienza di posizionare il sito sui motori di ricerca.
Ad ogni modo, anche se deciderai di intraprendere la strada delle Ads, è sempre consigliato ottimizzare il sito per i motori di ricerca. In questo modo le pagine del sito continueranno a ricevere visite anche quando le campagne saranno ferme.
SEO per motori di ricerca
Quando parliamo dei motori di ricerca la prima cosa che sicuramente facciamo è quella di pensare a Google.
In Italia il monopolio delle ricerche lo ha Google. Solo una piccolissima percentuale di persone effettua delle ricerche su altri search engine come Bing.
Un altro motore di ricerca che spesso non viene preso in considerazione come tale è YouTube. La famosa piattaforma, su cui milioni di persone condividono e visualizzano video, ha un form di ricerca interno utilizzato ormai proprio come un vero e proprio motore di ricerca.
Quando vuoi fare la crostata di marmellata, e non ti ricordi la ricetta, cosa fai? Vai su Google e, tra articoli, annunci e video, trovi delle ricette. OPPURE vai direttamente su YouTube e trovi subito la video ricetta del dolce che volevi cucinare.
Mi è capitato personalmente di fare delle ricerche direttamente dentro YouTube quando dovevo anche io cercare una ricetta, vedere la recensione di un videogioco, trovare un tutorial per l’installazione un software.
Dunque anche YouTube, chiaramente non come funzione primaria, viene considerato dai più un motore di ricerca.
Agganciandomi al discorso dei motori di ricerca interni, nelle piattaforme come Amazon ed Ebay è possibile fare SEO. Ognuno di essi ha un algoritmo grazie al quale vengono premiati dei prodotti piuttosto che altri. Questi prodotti vengono mostrati nelle prime posizioni per via di alcuni fattori, tra cui l’ottimizzazione interna di titoli e descrizioni.
Ottimizzare un prodotto su Amazon o Ebay è importante prima di tutto perché hai più possibilità di apparire tra le prime posizioni del motore di ricerca interno, in secondo luogo perché una buona parte dei prodotti di questi marketplace (soprattutto nel caso di Amazon) appaiono tra i primi risultati di Google.
Prova a cercare su Google un oggetto di arredamento o di tecnologia. Quante pagine di Amazon appaiono nella prima pagina? Ecco, questo è il motivo per cui in qualunque piattaforma tu ti trova, devi ottimizzare i tuoi contenuti per i motori di ricerca.
SEO dentro il sito
L’ottimizzazione on page non è altro che quell’insieme di migliorie che vengono apportate direttamente all’interno del sito web.
Prima di mettere online il sito, e dichiarare la sua apertura ai motori di ricerca ed al mondo interno, è necessario prendere in considerazione una serie di fattori :
- Tag <title>: il titolo presente all’interno della sorgente HTML, che appare nei risultati dei motori di ricerca;
- Meta tag description: la descrizione inserita tramite meta tag all’interno della sorgente HTML viene spesso mostrata sotto il titolo dei risultati;
- Heading tag: i tag delle intestazioni come H1, H2, H3 vengono utilizzati come sottotitoli e sono utili all’utente (ed anche ai motori di ricerca) per capire la struttura dell’articolo ed avere un’anteprima di quella sezione;
- Link interni: l’internal link è importante per far fluire il traffico verso una pagina interna di approfondimento. Per esempio i link interni vengono studiati appositamente durante la creazione di una struttura a Silo;
- Alt: l’attributo alt presente all’interno del tag immagine è utile ai motori di ricerca per comprendere il significato dell’immagine;
- URL: l’url di tutte le pagine del sito devono essere user-friendly, ovvero devono essere esplicite (es. nomesito.it/guida-seo ) e contenere la parola chiave principale;
- Anchor text: è il testo a cui viene ancorato un collegamento ipertestuale, in parole povere sarebbe la parola o frase di un link (es. guida seo);
- Velocità di caricamento: uno dei fattori di ranking di Google è riconducibile al tempo di caricamento di una pagina web. Più il sito è lento, meno possibilità avrai che l’utente attenda il caricamento dell’intera pagina e Google ti penalizzerà decidendo semplicemente di affosarti nei risultati delle ricerche;
- Dati strutturati: sono dei dati utili ai motori di ricerca per captare le informazioni più salienti di una determinata pagina. Esistono diversi dati strutturati, per esempio quelli per le ricette, gli articoli, gli eventi, i prodotti, ecc.
SEO fuori dal sito
Ottimizzazione off page o off site cambia poco, il succo è che l’ottimizzazione fuori dal sito viene eseguita in diversi modi, tra cui:
- Link building: è una tecnica utilizzata per far crescere il ranking del sito agli occhi di Google. Maggiori link di valore e pertinenti avrai, maggiori possibilità avrai di entrare nella prima pagina di Google. Non è tutto rosa e fiori, infatti potresti incorrere in una penalizzazione da parte dell’algoritmo Penguin;
- Social media: per ottenere maggiore traffico e migliorare la tua presenza online potresti lavorare promuovendo il sito all’interno dei social network;
- Guest post: la tecnica del guest posting consiste nello scrivere un articolo pertinente all’argomento del tuo sito web e chiedere ad un altro blog di poterlo pubblicare. In cambio di cosa? All’interno dell’articolo sarà presente un link di rimando verso una pagina del tuo sito che intendi ottimizzare, con un anchor text che può essere a chiave secca, url del dominio o generica;
- Menzioni: un’altra tecnica diffusa in questi ultimi anni è quello di menzionare il sito senza però attivare un collegamento;
Ci sono altre tecniche legate all’ottimizzazione off page, io però preferisco parlare delle strategie “migliori” o di quelle che sicuramente funzionano maggiormente.
Potrei parlarvi dei forum, delle directory e compagnia bella, però queste strategie vecchiotte le lascerei ancorate al passato e mi concentrerei sulle ottimizzazioni più efficaci del presente.
Con questo non escludo a priori che un link da una directory “buona” non esordisca alcun effetto, ma che senso ha parlare di directory e di forum quando stanno per scomparire e nessuno se le fila più (eccetto rari casi)?!
Io mi aspetto che un link non serva solo per aumentare il ranking del sito, ma che invece possa servire da boost facendo in modo che venga cliccato realmente da un utente interessato ad approfondire l’argomento (riferendomi per esempio ad un guest post).
Keyword research
La ricerca delle parole chiave è un passo fondamentale per una strategia SEO efficace. Quando creo un sito web, che sia per un progetto personale oppure per un cliente, l’analisi di mercato e quindi delle keyword e dei competitor, è tra le prime cose che prendo in considerazione.
Innanzitutto ho bisogno di una panoramica generale sul progetto per capire quali sono gli obiettivi finali e quali tipi di ricerche dobbiamo andare ad intercettare.
Si vanno ad analizzare i competitor che stanno già trattando lo stesso argomento su cui si baserà il progetto, vado a verificare le keywords ed i loro volumi, andando ad interpretare anche il valore di difficoltà.
Per la keyword research mi appoggio a diversi strumenti. Per creare una lista di parole chiave utilizzo SeoZoom, un tool italiano che ti permette non solo di visualizzare le keywords per cui competono i nostri competitor, ma anche per conoscere gli intenti di ricerca ed ampliare la keyword research.
Generalmente faccio una lista delle parole chiave principali a cui collego tutte le keywords secondarie e a coda lunga, andando a riportare anche il loro volume.
Se stai creando un blog, prima di pubblicare i tuoi contenuti, è importante avere già una keyword research ed un calendario editoriale dove per ogni articolo è già segnato un elenco specifico di tutte le parole chiave da utilizzare.
SEO su WordPress
Come si fa la SEO su WordPress?
Ecco la domanda del secolo che un po’ tutti, prima o poi, si chiederanno.
Fare SEO su WordPress significa ottimizzare le pagine del sito affinché le pagine possano essere mostrate tra i primi risultati dei motori di ricerca. O, almeno, questo è l’obiettivo finale di chi fa SEO.
Ho già scritto qualcosa in merito alla SEO sulla mia guida WordPress, per cui ti invito ad approfondire lì.
Ad ogni modo, volendo fare un breve riepilogo, posso dirti che fare SEO su WordPress non è poi così difficile. La verità è che valgono le regole generali della SEO.
- Scrivi un title ed una meta description
- Scrivi un articolo lungo q.b. (quanto basta), nel senso che deve soddisfare gli intenti di ricerca ed in base a questo verrà fuori il giusto numero di parole
- Il tag <h1> deve appartenere al titolo
- All’interno degli articoli o delle pagine assicurati di dividere il testo in più parti ed utilizzare gli header <h2> e <h3> in modo gerarchico
- Aggiungi un testo descrittivo nell’alt delle immagini
Per i meta tag ed i microdati installa SEO by Yoast e lascia perdere i semafori. Quel box lì sotto ti deve servire solo ed esclusivamente per compilare i campi titolo e descrizione da dare in pasto ai motori di ricerca.
Il testo deve essere comprensivo sia per gli utenti che per i motori di ricerca. Per aiutare Google a comprendere di cosa stai parlando all’interno del tuo articolo, includi sia la parola chiave principale che le parole chiave secondarie e spargile in modo naturale.
Assicurati di utilizzare i sinonimi. Google è dotato di un’intelligenza artificiale e riesce a capire le varianti delle parole chiave.
Strumenti SEO
All’interno di questa mini guida per SEO neofiti non può mancare una lista di strumenti consigliati per fare SEO.
Inizio con il dire che ci sono vari tools per la SEO, alcuni gratuiti ed altri a pagamento. Ad ogni modo ti consiglierò quelli che utilizzo personalmente.
# Search Console
Il primo strumento SEO per eccellenza è la Search Console. Questo tool è messo a disposizione direttamente da Google e, se vuoi fare SEO ed ottimizzare il tuo sito web per i motori di ricerca, devi partire proprio da questo.
# SeoZoom
Uno strumento che utilizzo ormai da alcuni anni (anche perché è uno strumento SEO relativamente giovane) è SeoZoom. L’ho già citato in diverse occasioni, anche in questa guida per la SEO, e ribadisco il concetto che se vuoi creare una keyword research, monitorare l’andamento del posizionamento di un sito, ed ancora fare un’analisi dei competitor, SeoZoom è il tool giusto.
# SemRush
Per i progetti più sostanziosi (soprattutto per quelli fuori stivale) dove vuoi conoscere la storia (dal punto di vista del posizionamento su Google) potresti decidere di utilizzare SemRush. Si tratta di uno strumento a pagamento che vale tutti i suoi centesimi, perlopiù utilizzato dalle agenzie. Nella versione gratuita ti permette di fare qualche query al giorno e di visualizzare l’andamento (numero keyword e traffico organico) di un tot di siti tramite la sua bacheca.
# Altri strumenti SEO
Fin qui ti ho raccomandato i tool per la SEO che utilizzo giornalmente. Volendo poi fare una panoramica generale degli strumenti per fare SEO, entrano in gioco altri strumenti.
Per verificare che non ci siano link rotti, per avere una panoramica di tutte le pagine con h1, h2, status http, insomma per fare un’analisi del sito web, potresti installare il software Screaming frog sul tuo computer.
Per verificare le parole principali per cui si posiziona un sito web od una pagina, un altro tool che potresti provare è Ubersuggest di Neil Patel.
Per fare un’analisi dei backlink invece lo strumento leader è quello di ahrefs. Verifichi quanti backlink ha ricevuto un sito, quanti ne ha perso e quando, e di che qualità sono.
Wiki SEO
Ho creato un elenco delle parole utilizzate nel linguaggio SEO e dagli esperti del settore. Alcune di queste parole hai imparato a conoscerle all’interno dell’articolo, altre invece hanno bisogno di una presentazione.
- Tag title: il titolo mostrato nei risultati dei motori di ricerca, visibile all’interno della sorgente HTML
- Meta description: la descrizione della pagina visibile nei motori di ricerca e nella sorgente HTML
- SERP: la pagina di risultato dei motori di ricerca
- SEO Local: l’ottimizzazione locale per i motori di ricerca (per esempio se hai un ristorante localizzato a Roma)
Collaborazione sviluppatore ed esperto SEO
Ho sempre pensato che uno sviluppatore che va a creare un sito web deve conoscere le linee SEO di base, così come allo stesso tempo un esperto SEO deve conoscere una base di HTML.
No, ma è meglio che ognuno faccia il suo lavoro. Lo sviluppatore crea il sito, mentre l’esperto SEO si occupa del posizionamento.
Questo è quello che potresti pensare, ma in realtà non è proprio così. Ti faccio un esempio ben preciso.
Lo sviluppatore crea una pagina web. Siccome non conosce nulla di SEO, inizierà ad utilizzare le intestazioni H1, H2, H3, H4 a caso. Per esempio potrebbe racchiudere il titolo all’interno di H2 perché esteticamente gli piace di più (storia vera, che puoi trovare in vari temi WordPress) ed includere i titoletti della sidebar in H2.
Come sappiamo, il titolo principale della pagina deve essere racchiuso all’interno del tag H1, mentre gli H2 servono ad evidenziare i titoli secondari della pagina come se l’articolo fosse diviso in capitoli. Gli headers, in generale, devono seguire un ordine (da 1 a 6) ed una gerarchia precisa.
Ecco perché è importante che ognuno delle due figure abbia una conoscenza base della materia dell’altro. Un’altra cosa importante, quando si va a creare un progetto digitale, è che lo sviluppatore e l’esperto SEO devono poter dialogare tra di loro.
Conclusione
Abbiamo visto quanto sia importante ottimizzare un sito web per i motori di ricerca in modo tale da ricevere traffico gratuito potenzialmente per sempre. Abbiamo scoperto quali sono le strategie SEO da attuare sia all’interno del sito che off page, inoltre ci siamo focalizzati sull’importanza di una keyword research ed un’analisi dei competitor. Infine ti ho parlato di come fare SEO su WordPress e di quali strumenti SEO utilizzare per le nostre analisi.